Sperare, insieme
L’invito arriva dalle aggregazioni laicali, nella domenica in cui il Vescovo invita tutte le comunità ad interrogarsi su questa dimensione della vita cristiana. Numerose le esperienze proposte da queste realtà.
Apriamo cantieri di speranza: l’invito delle aggregazioni laicali
Può sembrare temerario, nella situazione odierna, invitare alla “speranza”
Dobbiamo ammettere che, ad un primo sguardo, vediamo di fronte a noi paura e sfiducia: scenari di guerra e di terrorismo ci inquietano, crisi economica e mancanza di lavoro ci preoccupano, il processo di secolarizzazione che tocca tante nostre comunità e famiglie ci sembra inarrestabile…
Eppure è il nostro Vescovo ad invitare tutta la nostra Chiesa diocesana, nel cammino di questo anno pastorale, a riscoprire il significato del verbo “Sperare”. Lo fa in occasione della seconda domenica di Quaresima (1° marzo 2015).
Noi aggregazioni laicali della diocesi di Treviso abbiamo cercato di prendere sul serio questo invito.
Ci siamo interrogati per tempo su cosa sostenga la nostra speranza e su quali segni e opere di speranza mettiamo in atto attraverso le nostre iniziative.
Insieme abbiamo scoperto che, grazie all’incontro con Cristo – il cui amore trasfigura tutte le cose – e ai doni che lo Spirito ci ha elargito, tanti sono i segni e i cantieri di speranza avviati dalle nostre realtà.
Desideriamo condividerli con la nostra Chiesa, attraverso un articolato resoconto della nostra riflessione e questo breve invito a “sperare”.
La speranza genera tracce, opere che concretamente sono il segno evidente per tutti di una novità.
Invitiamo tutti perciò a costruire con noi “cantieri di speranza”, consapevoli che l’incontro con Cristo ci fa guardare con occhi nuovi alle persone che incontriamo.
Invitiamo a scorgere nelle fragilità la dignità umana e le tracce di un umanesimo trasfigurato; nei poveri che incontriamo, il volto di Cristo. Invitiamo a guardare con fiducia alle nuove generazioni nelle nostre iniziative educative, formative e scolastiche. Invitiamo a vivere momenti di apertura, dialogo, promozione della pace. Invitiamo a portare la novità del vangelo nel mondo del lavoro, nella società, nella politica.
Con papa Francesco, siamo convinti che essere Chiesa vuol dire annunciare e portare la salvezza di Dio in questo mondo che spesso si perde, che ha bisogno di avere risposte che incoraggino, che diano speranza… la Chiesa deve essere il luogo della misericordia gratuita, dove tutti posso sentirsi accolti, amati, perdonati e incoraggiati a vivere la vita buona del Vangelo.
Dentro a questo orizzonte di speranza, invitiamo tutti ad unirsi a noi nella Veglia di Pentecoste che celebreremo sabato 23 maggio in Cattedrale.