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L'accoglienza del diverso a scuola

    L'accoglienza del diverso a scuola

    Che cosa significa accogliere i disabili all’interno della scuola, e come si può fare? Questo era il tema della formazione dello scorso 20 novembre del servizio civile regionale 2014, coordinato dal Centro di Servizi di Volontariato di Treviso, presso l’Istituto alberghiero Alberini di Lancenigo, in cui una dei quattro ragazzi presta servizio.

    La disabilità vissuta a scuola è una realtà spesso distante alla maggior parte delle persone, ma per chi ci vive dentro quotidianamente (alunni, genitori e insegnanti) essa può risultare un percorso non privo di difficoltà.

    Il sistema scolastico ha sviluppato tre tipologie di istruzione scolastica per i ragazzi disabili: le scuole speciali, riservate soltanto a persone con disabilità; le classi speciali, dove all’interno di una scuola normale i disabili vengono riuniti in classi apposite; le classi inclusive, classi normali in cui vengono inseriti i disabili. La terza è l’opzione maggiormente applicata in Italia; il sistema delle classi inclusive infatti corrisponde a una logica di integrazione e, soprattutto, a una di inclusione: quest’ultima è intesa come un fenomeno biunivoco che ha lo scopo di promuovere l’accettazione del “diverso” in un sistema precostituito e di provocare un cambiamento nel disabile, il quale si adatta alla classe, e nella classe stessa che accoglie il “diverso” in quanto parte di sé; in questo senso la disabilità si trasforma da fenomeno vissuto individualmente a fenomeno inteso socialmente.

    Durante l’incontro, sono intervenuti anche Laura Vacilotto e Fabio Chiesura, la presidente e il direttore del Patronato Acli, i quali hanno spiegato il ruolo dei Patronati nelle procedure di invalidità civile. L’accento è stato posto, in particolare  sulla differenza tra handicap (caratterizzato dalla patologia coniugata alle condizioni ambientali e sociali) e invalidità civile (in cui viene considerata unicamente la patologia) e sui vantaggi economici e non (come i permessi e i congedi straordinari) che si possono fornire a chi richiede questo servizio.

    L’esperienza si è conclusa con una testimonianza di volontariato a Merida, in Venezuela, dove è stato fondato un centro chiamato Il giardino della speranza che aiuta i bambini in condizioni di povertà.

     

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    Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

    Giorgio La Pira