Errore
  • JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 508
Menu

Il nostro servizio civile alle Acli

    Occasione di crescita ed esperienza formativa di lavoro. Ma soprattutto prova pratica di valoriOccasione di crescita ed esperienza formativa di lavoro. Ma soprattutto prova pratica di valori

    Servizio civile, 5x1000, impresa sociale. Qui si gioca un pezzo di futuro.
    RIFORMA TERZO SETTORE: NON POSSIAMO RESTARE INDIETRO.

    Matteo Renzi apre una consultazione per la tanto attesa riforma del Terzo Settore: una delle sfide sarà il servizio civile. In questi anni, il SCN, si è rivelato una insostituibile opportunità di crescita ed approfondimento per i tanti ragazzi che vi hanno partecipato ma anche per gli enti che hanno avuto la fortuna di accoglierli.
    Nel 2014 alle Acli sono stati avviati 230 volontari per i progetti in Italia e ulteriori 34 all’estero, spiace dire che qualche anno fa i numeri erano molto diversi.
    Uno dei punti della riforma è la definizione di un “Servizio civile universale che coinvolga 100.000 giovani per 8 mesi prorogabili a 12”.

    Ad esso si affianca, come chiarito dal sottosegretario al Welfare, Luigi Bobba, la necessità di avviare una generale revisione della normativa del Terzo Settore che coinvolga gli enti no profit, il 5X1000 e non ultima l’impresa sociale.

    A ben vedere, per noi delle Acli, più che di una sfida questa riforma ha tutti i caratteri di un’occasione da prendere al volo. Un movimento educativo e sociale non può di certo lasciarsi scappare l’opportunità di contribuire concretamente ad un processo di cambiamento che mette al centro le nuove generazioni e il loro impegno civile. Non riuscirei davvero ad immaginare una “fedeltà al futuro” che non si sostanzi della fiducia verso i giovani!

    Laura Vacilotto
    Vicepresidente provinciale Acli

    DUE GIOVANI IN SERVIZIO ALLE ACLI E IPSIA RACCONANO COME E ' INIZIATA LA LORO AVVENTURA

    Il servizio civile come motivo di crescita
    Dopo la laurea in Lettere mi sono fatta una domanda: “Cosa faccio adesso?”. Qualche settimana fa, navigando in rete, ho visto il bando del servizio civile regionale; le possibilità erano svariate, ma l’opzione che ha attirato la mia attenzione era quella offerta dalle Acli e, in particolare, dall’associazione di volontariato Ipsia.

    Questa opportunità mi ha colpito perché alle spalle avevo già diverse esperienze di volontariato: oltre a molti anni di scoutismo, infatti, sono stata due volte in Etiopia per partecipare ad alcuni progetti finanziati dal Comune di Cornuda.

    Dato che non sapevo bene cosa fare del mio futuro, ho pensato che vedere da vicino la vita associativa di questa organizzazione fosse un’ottima occasione: oltre a operare nelle diverse attività ed iniziative, infatti, avrei potuto partecipare alla loro ideazione ed elaborazione. La fase di preparazione dei progetti mi ha attirato perché nelle mie esperienze precedenti mi sono sempre limitata a mettere in atto le attività preparate da qualcun altro e sentivo che mi mancava una partecipazione più completa, legata anche ad un percorso di formazione specifico.

    La mia aspettativa principale da questa esperienza è quella di ampliare i miei orizzonti. Il servizio civile, quindi, per me è una opportunità di crescita: dal punto di vista lavorativo perché mi dà la possibilità di cimentarmi in ambiti per me nuovi; a livello personale invece mi permette di capire realtà che prima non conoscevo e di collaborare con persone che operano già da tempo nel campo del volontariato nella nostra zona e all’estero.

    Elena De Bortoli

    365 GIORNI, 365 AVVENTURE!
    Sinceramente, appena ho saputo di dover fare un articolo, di qualche centinaio di battute, riguardo la mia esperienza di servizio civile nazionale, ho pensato: “Come posso descrivere quest’avventura in così poco spazio?”. E’ da un paio di mesi che ho cominciato, però ho già avuto l’occasione di confrontarmi con moltissime persone, di scoprire, di apprendere, di elaborare e di “sporcarmi le mani” su differenti tematiche e attività. Credo che questa varietà di esperienze sia il risultato di due elementi: il servizio civile e l’associazione dove lo svolgo.

    Il primo offre la possibilità di poter conoscere tante realtà (spesso ignorate) del nostro territorio, e grazie ad esse si ha la possibilità di maturare a livello personale e di far germogliare, crescere e rafforzare i valori utili e propositivi nella società.

    Il secondo fattore determinante è l’ente dove opero. Si tratta di un ambiente propositivo perché caratterizzato da persone che riescono a trasmettere la passione per quello che pensano e che poi concretizzano con il lavoro. Qui ho la possibilità di percepire i problemi, le soluzioni, le opportunità, le offerte che “ruotano” attorno a questa immensa e variegata collettività, e proprio per questo è un ambiente prolifico d’opportunità.

    Chiaro che nei luoghi di lavoro le nuove persone sono tenute a scoprire e a sapersi relazionare con tutte le circostanze offerte, però nel “mio” caso la situazione è un po’ differente e più distintiva.

    Sono più che sicuro che quest’anno sarà un vero e proprio investimento per il mio futuro, non solo dal punto di vista professionale, ma bensì anche da quello personale, e un utile strumento per poter affrontare le future sfide.

    Davide Zampierin

    Torna in alto
    Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

    Giorgio La Pira