Le proposte delle Acli: un fisco sartoriale e non a taglia unica
In Italia il sistema delle detrazioni e delle deduzioni garantisce l’equilibrio della progressività del prelievo fiscale, perché se da una parte l’imposta toglie, dall’altra la deduzione e la detrazione permettono di controbilanciare l’esborso dovuto, ecco perché se si alimenta il sistema delle agevolazioni si alimenta anche l’appeal del prelievo fiscale.
Le Acli, all’interno dell’ultimo Incontro Nazionale di Studi che si è svolto a Trieste, hanno presentato alcuni passaggi chiave per una riforma del fisco, che deve partire dall’eliminazione dei pagamenti con il contante, permettendo, grazie alle nuove tecnologie, una tracciabilità completa delle spese di ogni singolo contribuente.
"Animare la città", come sintetizza il titolo del convegno, significa anche questo: rispondere alle domande - cioè avere responsabilità - prendere parte alla casa/cosa comune, averne cura, prometterle futuro. Dietro la formulazione breve delle proposte avanzate ci sono analisi storiche, approfondimento dei dati di realtà e proiezioni future, esercizi oggi troppo poco praticati, ma che ci siamo presi il lusso di sviluppare.
Parola d’ordine: progressività
Il principio costituzionale della progressività (articolo 53 della Carta) concepito sulla base di una struttura a scaglioni va mantenuto e potenziato attraverso una rimodulazione dei prospetti di calcolo. La regola cardine del: “verso di più se ho di più” deve restare immutata, nell’ambito di una griglia che, per estensione delle fasce reddituali tassate e diversificazione delle aliquote applicabili, vada ad assicurare il giusto respiro a tutto l’arco della progressività fiscale.
Si può pensare ad un numero molto più elevato di aliquote Irpef ed un sensibile ampliamento della forbice tra il valori assoluti dei vari scaglioni con un’aliquota massima che non dovrebbe fermarsi da subito al 43%.
Un’unica imposta, una sola dichiarazione
La tutela della progressività del prelievo va di pari passo con una drastica semplificazione del sistema tributario.
Ciò significa snellirne gli adempimenti. Quindi potremmo immaginare l’esistenza di un’unica imposta applicata progressivamente ai “redditi” ed agli “averi” (mobili e immobili) della persona, tutti cumulati in un unico modello telematico che faccia da raccoglitore della situazione economica del contribuente.
Un nuovo Testo unico delle imposte delle persone fisiche
L’unificazione degli adempimenti fiscali sarebbe coadiuvata dalla nascita di un nuovo “testo unico” per normare la strutturazione dell’imposta stessa. Un testo scritto con la consapevolezza degli strumenti tecnologici attuali, che azzeri le decine di migliaia di circolari e documenti di prassi che spesso, sovrapponendosi tra loro, rappresentano la complessità del sistema.
La vera semplificazione fiscale è in questo, non nella facilità di un calcolo per effetto di una sola aliquota.
Transazioni elettroniche
Per riformare il fisco moderno è necessario rendere obbligatorio l’uso della moneta elettronica per tutte le transazioni collegate a spese per le quali possa poi essere prevista la detrazione o la deduzione.
Quest’obbligo andrebbe poi esteso successivamente a tutte le transazioni facendo diventare nel giro di qualche anno superfluo ancorché impossibile l’uso del contante.
Costituire il Surs, Server unico di redditi e spese
Coi sistemi di tracciabilità così estesi si dovrebbe creare un grande archivio digitale pubblico degli esborsi sostenuti dai contribuenti e dei redditi percepiti dagli stessi. Ogni persona avrebbe la possibilità di consultare la propria posizione monitorando in tempo reale tutte le spese sostenute nell’arco della giornata.
Ed il blockchain pubblico si alimenterebbe automaticamente svincolando gli operatori economici da quegli adempimenti relativi alla trasmissione dei dati registrati in tempi prestabiliti, limitandone di fatto l’efficacia.
La dichiarazione precompilata di nuova generazione dovrebbe contenere oltre a tutti questi dati anche quelli relativi al patrimonio immobiliare ed a quello mobiliare in modo tale da consentire di applicare immediatamente le imposte eventuali.
Più detrazioni per oneri colpevolmente trascurati
La totalità delle transazioni tracciabili dovrebbe accompagnarsi a una maggiore incisività dei benefici fiscali sull’imposta. Ossia, spendere dovrebbe anche essere conveniente.
Purtroppo, ancora oggi, molti oneri e spese, pur meritevoli di figurare come potenziali voci di sconto in termini di fiscalità, non trovano spazio in dichiarazione: accessori scolastici, corsi di lingue straniere, alimenti per i neonati… Si dovrebbe inoltre pensare assolutamente all’abbattimento totale della franchigia applicata in entrata alle spese mediche, facendo così scattare la detraibilità da zero anziché da 129,11 euro.
Flat tax come opzione, non come imposizione
L’impiego di un’imposta “flat” solo proporzionale quindi non progressiva uguale per tutti, potrebbe essere una opzione facoltativa in sostituzione della tassazione ordinaria, e comunque con l’assoluta indeducibilità/indetraibilità delle spese tracciate.
Nel documento integrale, disponibile in pdf sul sito www.acli.it, puoi leggere le proposte integrali anche in materia di pensioni, formazione e riqualificazione professionale ed immigrazione.
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