Formazione e nuove tutele: il binomio per qualificare e accrescere il lavoro
Accesso al mondo del lavoro, misure a sostegno dell’occupazione e tutela dei diritti dei lavoratori: come garantire tutto ciò in un mondo del lavoro che cambia a ritmi molto veloci e ha confini sempre meno definiti?
Sono queste le principali domande su cui ci stiamo interrogando come Acli a livello nazionale, regionale e provinciale. Lo abbiamo fatto nel corso del nostro tradizionale convegno di studi, dove abbiamo analizzato le possibili conseguenze nel mercato del lavoro di fronte alla progressiva automazione dei processi produttivi e dell’innovazione digitale.
È stato evidenziato come il problema più urgente da affrontare per le generazioni più giovani non sia "semplicemente" la riduzione dei posti di lavoro che la quarta rivoluzione industriale porta con sè, bensì la capacità di gestire lo skills mismatch, cioè la mancata corrispondenza tra le competenze possedute e quelle richieste dalle aziende e dal mercato.
Se questa è una delle conclusioni a cui siamo giunti, l’unica strada possibile da intraprendere, a tutti i livelli di governo, è investire in termini concreti sulla formazione. Cruciale nella fase che precede l’ingresso al mondo del lavoro, valorizzando il ruolo fondamentale della scuola di ogni ordine e grado, restituendole quel ruolo fondamentale che le spetta di diritto in ogni sociètà che si professi democratica.
Un’attenzione particolare va riservata agli istituti di formazione professionale, ricordiamo a tal proposito che l’esito del referendum del 4 dicembre 2016 ha lasciato la formazione professionale tra le competenze esclusive delle Regioni, che quindi conservano un potere legislativo in questi ambiti.
Ancora, serve un investimento sulla formazione continua dei lavoratori, favorendo l’aggiornamento e la formazione durante tutta la carriera professionale. In questa seconda accezione, il patto forte è tra le imprese, i lavoratori e lo Stato: il life long learning deve essere un diritto garantito a tutti i lavoratori e a tutti i datori di lavoro. Tutti, e non solo nelle grandi imprese strutturate, devono essere messi nelle condizioni di poter garantire ai propri collaboratori l’accesso a questo diritto. I fondi interprofessionali rappresentano ancora oggi dei "grandi sconosciuti" per moltissime piccole e medie imprese che non hanno il tempo e le risorse da impiegare in questo ambito.
Abbiamo cercato inoltre di approfondire le frontiere del lavoro nel 2018: come riuscire a conciliare la flessibilità con la tutela dei diritti, e spesso anche con la dignità del lavoro. Lo abbiamo fatto in occasione delle elezioni politiche dello scorso 4 marzo, formulando 43 proposte concrete sui temi del lavoro, del welfare e del patto tra generazioni. Una delle proposte prevede espressamente di "inserire nel nostro ordinamento nuove tutele per i lavoratori della Gig Economy".
Non è possibile — non lo è almeno per un’organizzazione come le Acli — accettare questo progressivo svuotamento del valore del lavoro che è tutto fuorché "condivisione". Molto spesso l’unica cosa che si condivide è uno status di impotenza e di rassegnazione rispetto ad una situazione data che non prevede alcuna alternativa e tanto meno partecipazione creativa.
Come Acli di Treviso abbiamo avuto la possibilità di sperimentarci in diversi progetti di inserimento sociale e lavorativo, realizzati in collaborazione con altri soggetti del Terzo settore e con alcune amministrazioni locali. Queste sperimentazioni sul campo ci portano ad affermare che è fondamentale intercettare i bisogni delle persone sui temi del lavoro, cercando di "abitare" i loro luoghi fisici e motivazionali, sia che si tratti di giovani sia che si tratti di meno giovani, fuoriusciti dal mondo del lavoro.
Questa affermazione può sembrare quasi scontata, però ritengo sia fondamentale sottolineare con forza l’importanza di tornare al "perché delle cose", per non abituarsi all’idea che indagare le cause costituisca un lusso che non possiamo più permetterci.
Laura Vacilotto
Presidente provinciale Acli
Primo maggio 2018
La Festa del lavoro quest'anno si arricchisce di tre eventi.
Il 1° maggio i circoli Acli di Cornuda (nella chiesa parrocchiale) e Susegana (nella chiesa arcipretale) invitano tutti alla tradizionale santa messa seguita alla benedizione degli automezzi.
Il 5 maggio a Asolo le Acli partecipano all'evento di musica e testimonianze sul lavoro "C'è da fare".
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