Corso Acli Colf: occasione preziosa di ascolto e confronto
Un percorso che si sta rivelando prezioso, per chi lo sta facendo ed anche per le Acli Colf che lo organizzano. E' quello rivolto alle assistenti familiari che tra marzo e maggio prevede sette incontri sui temi della cura dell'anziano, le questioni legate alla salute, all'alimentazione, al contratto di lavoro.
Trentasette iscritti di cui anche un uomo. Molte sono colf o badanti che svolgono questa mansione da decine d’anni, altre invece dopo aver perso il lavoro si sono orientate verso questo mestiere, altre ancora hanno assistito per molti anni i propri genitori anziani. Ci sono familiari di datori di lavoro ed infine alcune donne iscritte per mera curiosità.
R. racconta:“Io mi sono riciclata, prima facevo la parrucchiera e l'estetista, poi ho perso il lavoro ed ora per necessità economica faccio la badante”. A. invece, è impegnata con un disabile di 53 anni con un problema psicologico grave che ha bisogno di assistenza specialistica e totale.
Il corso affronta tematiche molto attuali quali: patologie correlate all’invecchiamento, elementi di prevenzione e primo soccorso, educazione farmacologica, burn out, accompagnamento al fine vita ma soprattutto la demenza cardiovascolare e l’Alzheimer.
Gli incontri fatti fin’ora sono stati due. E hanno visto una grande partecipazione di tutte.
Nella prima lezione la relatrice è stata Silvia Vettor, psicologa clinica presso il Nucleo specialistico per persone affette da demenza all’I.S.R.A.A. di Treviso. Nelle ora da lei coordinate i corsisti hanno imparato tanti elementi sulla relazione con i grandi anziani affetti da demenza e non; soprattutto hanno compreso che la relazione passa, in primo luogo, attraverso una curata comunicazione.
Nel secondo incontro c’è stato il laboratorio, dove si è discusso di lavoro dignitoso e famiglie tra bisogni e diritti. La moderatrice, Francesca Alice Vianello, ha esaminato i temi emergenti del lavoro domestico e di benessere delle lavoratrici ed ha esposto la ricerca fatta Acli Colf sulle condizioni delle assistenti familiari in Italia, andando a scoperchiare un tasto dolente e allo stesso tempo vicino a tutte loro: il burn out, la salute psicofisica, carichi di lavoro e fatica, solitudine ed isolamento, esperienze di violenza di genere e insicurezza sul luogo di lavoro. Un fattore di rischio è l’incapacità intrinseca a questo lavoro di distinguere la giornata lavorativa dal non lavoro o riposo che crea una forte implicazione sulla salute fisica e psicologica delle assistenti familiari.
È seguito un lungo dibattito, per alcuni aspetti emozionante, poiché molte donne hanno vissuto molte situazioni spiacevoli lavorando come badanti nelle case degli italiani, ma è emersa anche la loro passione e l’amore che ci mettono ogni giorno nel lavoro che fanno.
Una di loro ha concluso l'incontro dicendo: “Con tanta esperienza e tanta pazienza siamo già pronte ad invecchiare, perché la vita è questa ed è uguale per tutte”.