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Una bandiera per l'Europa della pace

    Una bandiera per l'Europa della pace

    Il 25 marzo è una data importante. Nello stesso giorno di sessant’anni fa, con la firma dei trattati di Roma, nasceva la Comunità economica europea. L’accordo, inizialmente solo di carattere economico, precedeva di qualche anno la nascita di un’entità politica, l’Unione europea frutto di un lungo processo. Che ora rischia di disgregarsi. Sono stati costruiti muri con i mattoni degli egoismi nazionali soffocando l’idea d’Europa che sanciva la libertà di circolazione delle persone. Così rischia di disintegrarsi la comune casa europea, disegnata nel “Manifesto di Ventotene”, che unisce la prospettiva dello stato federale alla democrazia europea, alla pace e alla lotta alle diseguaglianze.

    Per scongiurare questo pericolo e sottolineare l’importanza della ricorrenza, le Acli hanno aderito a due appelli: il primo, promosso dal Consiglio Italiano del Movimento Europeo (Cime), chiede un’Europa unita, solidale, democratica ed autorevole. (Il testo dell’appello qui)

    La seconda adesione è dello stesso tenore della precedente e riguarda la petizione organizzata dalla Coalizione “La nostra Europa”. (Leggi il testo della petizione qui)

    Inoltre, nell’ambito delle celebrazioni sull’Europa, le Acli promuovono una mobilitazione che avrà luogo il 21 marzo, giorno in cui, con una azione molto semplice ma significativa, nei luoghi simbolici di ogni città italiana e nelle capitali europee, gli aclisti sventoleranno le bandiere della pace e dell'Europa.

    L’obiettivo è quello di ribadire quanto siano stati fondamentali il dialogo e la cooperazione tra gli Stati europei nella costruzione di una convivenza di pace salda e duratura.

    L’esito di questa mobilitazione sarà condiviso attraverso i profili social ed i siti dell’associazione, con l’hashtag #piùeuropa.

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    Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

    Giorgio La Pira