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A lezioni di migrazioni

    A lezioni di migrazioni

    Uno degli obiettivi caratterizzanti di Ipsia, e di conseguenza anche di Ipsia Treviso, è l’educazione alle relazioni giuste; in linea con questa mission ambiziosa e alla continua ricerca di collaborazioni arricchenti, la nostra associazione ha aderito al bando regionale relativo ai Voucher educativi.

    Il progetto è stato sviluppato con impegno, tanto che due scuole hanno scelto il nostro progetto dal titolo:“migranti da incontrare, diritti da conoscere”, in particolare una scuola media di Montebelluna ed una di San Michele al Tagliamento. Le volontarie di Ipsia hanno dovuto attraversare le province di Treviso e di Venezia, ma le soddisfazioni non sono mancate.

    Dei ragazzi d’oggi si sente spesso parlare con pessimismo, accusati di essere poco attenti alla realtà che li circonda, ma nelle classi di seconda e di terza in cui siamo entrati abbiamo trovato adolescenti curiosi, ansiosi di parlare della loro esperienza ma soprattutto interessati alle questioni legate all’immigrazione; a suscitare domande sono stati soprattutto gli aspetti più burocratici della materia, che normalmente vengono tralasciati ma che si rivelano indispensabili se si vuole capire la reale condizione dei migranti.

    I tre incontri in cui si è suddiviso il percorso hanno inizialmente puntato sulla conoscenza dei ragazzi e della loro esperienza, per poi costringerli a mettersi nei panni del migrante grazie ad un gioco di ruolo, solo dopo aver provato sulla propria pelle le numerose difficoltà di comunicazione sono state presentate le procedure burocratiche a cui il migrante va incontro al suo arrivo in Italia.

    Alcuni video hanno permesso di accedere a testimonianze di ragazzi come loro, emigrati dal loro paese per raggiungere l’Italia, o di italiani che hanno scelto di lavorare all’estero. L’emigrazione non è un fenomeno limitato al nostro tempo e a pochi popoli sfortunati, ma una condizione che ha attraversato ed attraversa il mondo e la storia.

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    Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

    Giorgio La Pira