Busta arancione e previdenza complementare
La busta arancione che l’Inps sta inviando ai lavoratori dipendenti e autonomi contiene l’estratto conto previdenziale con il calcolo presuntivo dell’importo della pensione che sarà posta in pagamento all’età prevista dalla normativa previdenziale in vigore attualmente.
Questa operazione, che l’Inps ha messo in atto per circa 7 milioni di lavoratori, ha lo scopo di far conoscere la posizione previdenziale attuale per poter intervenire in caso di vuoti contributivi dovuti a motivi di vario genere.
Altro motivo di fondamentale importanza riguarda il calcolo presuntivo della pensione che l’Inps riesce a fare considerando come una costante il valore della contribuzione che verrà accreditata fino alla data di pensionamento. L’importo della pensione viene confrontato con l’ultimo stipendio o reddito percepito per far capire al contribuente quale somma andrà a perdere passando dal lavoro alla pensione ( cd. tasso di sostituzione) e potersi attivare in tempo per colmare la differenza.
Attualmente, la differenza tra ultimo stipendio e pensione è relativamente basso, aggirandosi attorno al 20% , ma in futuro la differenza potrà aumentare addirittura fino al 50% o 60%: l’ovvia conseguenza sarà che la pensione non permetterà più di avere lo stesso tenore di vita.
Uno degli strumenti con cui si può colmare questa differenza è rappresentato dalla previdenza complementare, il cosiddetto secondo pilastro contributivo.
Rispetto alla previdenza pubblica, le cui regole sono stabilite in modo rigido dalla disciplina, la previdenza complementare presuppone una partecipazione attiva alla gestione della propria posizione: a che fondo iscriversi, in che termini, se conferire una parte o tutto il TFR, se sia possibile fruire di un’ulteriore contributo a carico del datore di lavoro, quali siano le ricadute fiscali di una scelta piuttosto di un’altra, quale profilo attivare all’interno del fondo. Questi alcuni esempi delle scelte da porre in essere in base a considerazioni personali e familiari.
Tutto ciò chiama i lavoratori a scelte ragionate e motivate dall’analisi del proprio contesto attuale e di prospettiva, per aiutare a compiere le quali il Patronato Acli è a disposizione per una consulenza che consenta una scelta del fondo complementare da attivare per tempo, riempiendo di significato la parola pre-videnza.
Patronato Acli Treviso