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Famiglia che costruisce bene sociale

    Famiglia che costruisce bene sociale

    LAFAMIGLIA E' SOTTO ATTACCO. MA NON SCOMPARIRA', PERCHE' NECESSARIA”.
    Di
    valore e ruolo della famiglia si è discusso stamattina a Treviso, al convegno promosso da Famiglie 2000 onlus suLa famiglia costruttrice di fiducia sociale”.

    Stefano Zamagni, economista esperto di welfare e di terzo settore, intervenendo stamattina al convegno di Treviso su “La famiglia costruttrice di fiducia sociale”, è stato molto esplicito: “La famiglia oggi non è di moda. Anzi, è sotto attacco. Chi è l'avversario? Tre i fronti contro i quali deve 'scontrarsi' quotidianamente. Innanzitutto il fronteeconomico (per le ragioni dell'impresa, infatti, le famiglie rappresentano un fastidio, ad esempio in caso di delocalizzazione la famiglia e i figli sono impedimento a flessibilità e produttività); poi ci sono le battaglie sul fronteculturale (secondo cui la famiglia è impedimento allo sviluppo culturale, per cui l'individuo dovrebbe liberarsi dai vincoli famigliari); infine, ci sarebbe il fronte della liberazionesessuale (si pensi a tutta la questione gender e alle posizioni di chi considera la famiglia come impedimento alla propria libertà sessuale). Ma, se la famiglia colleziona così tanti detrattori, significa che in realtà è molto potente”.

    Continuando nella sua riflessione, Zamagni ha spiegato: "Fiducia deriva al latino 'fides', che significa corda. Per fidarmi di te ho bisogno che ci sia un legame che mi unisce a te. Merita la fiducia colui col quale sono legato. Un'economia di mercato, non può funzionare senza legami di fiducia. È basata sui contratti, che non si firmano se non c'è fiducia. La famiglia rappresenta il primo generatore di legami e quindi di fiducia". Infine, l'economista ha affermato che “all'interno del mondo cattolico sono stati commessi degli errori di strategia. Per valorizzare l'importanza della famiglia - che non scomparirà mai, poiché risulta essenziale al funzionamento stesso della società, è generatrice di fiducia sociale ed è antropologicamente dimostrato che l'uomo è 'animale familiare' - non si devono adottare delle azioni di difesa, bensì chiedere alla società che restituisca alla famiglia il 'maltolto', quello che le ha sottratto indebitamente, senza remunerarla in modo adeguato. Per la politica, non considerare gli interessi della famiglia, significa mettere a repentaglio il capitale culturale e sociale di una comunità, cosa che non conviene a nessuno”.

    Alla tavola rotonda successiva, moderata da Marco Ervas (presidente di Famiglie 2000 onlus, associazione di volontariato nata in seno al Centro della Famiglia, istituto di cultura e pastorale familiare della Diocesi di Treviso, che dal 1975 supporta e sostiene le coppie e le famiglie), sono state rivolte ai relatori domande specifiche in materia di politiche familiari e politiche di conciliazione.

    EnricoZanetti (Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Economia e delle finanze) ha spiegato che: “Dopo 7 anni di crisi, la più feroce di cui abbiamo memoria, come Governo abbiamo scelto – con coraggio, senza guardare all'immediato tornaconto elettorale - di puntare sulle imprese e sulle politiche di sviluppo, supportando la ripartenza del Sistema Paese. Solo se l'Italia tornerà a crescere, infatti, avremo le risorse economiche necessarie per attuare delle politiche redistributive più eque, anche a favore delle famiglie. In caso contrario, avremmo solo aumentato i debiti. Il vero guaio del nostro Paese, di cui molti stentano ancora a prendere coscienza, è invece la denatalità e la curva demografica decrescente, che necessariamente creerà gravi problemi di sostenibilità sociale e di welfare se non riusciremo nei prossimi anni ad invertire la tendenza”. 

    Sempre secondo Zanetti, "l'unione civile ha la sua dimensione, che non è sovrapponibile a quella della famiglia".

    Giovanni Manildo (sindaco di Treviso) ha dichiarato: “La nostra Amministrazione comunale pone attenzione alla famiglia, che è un tema trasversale, poiché va a toccare tante questioni differenti (dalla casa, alla scuola, ai servizi), tanto che abbiamo creato un Assessorato denominato 'alla Partecipazione e alla famiglia', di cui è incaricata Liana Manfio. Inoltre, abbiamo istituito un tavolo allargato, i cosiddetti stati generali, per riflettere insieme ai rappresentanti dei vari mondi su cosa fare per migliorare la nostra città, ai vari livelli”.

    Francesco Belletti (presidente del Forum nazionale delle associazioni familiari) intervenendo al convegno ha affermato: “Oggi avere un figlio in Italia è penalizzante dal punto di vista fiscale. Nel nostro pensiero, le politiche fiscali in favore delle famiglie non dovrebbero essere considerate alla stregua di politiche assistenziali, poiché non lo sono, ma anzi – se adeguatamente formulate – possono diventare fattore di sviluppo e ricchezza. Oggi le politiche familiari non sono attente ai carichi familiari. Chiediamo non assistenza per le famiglie, bensì giustizia sociale, che attualmente non c'è”.

    Infine, PaolaVacchina (presidente nazionale del Patronato Acli) ha dichiarato: “Nel nostro Paese, salvo qualche piccola eccezione come ad esempio l'Isee, si ragiona soprattutto di singolo individuo, senza guardare alle famiglie in quanto tali. Il messaggio che vorremmo trasmettere è quello di trovare un modo nuovo, positivo, per parlare di famiglia e per rilanciarla, chiedendo la giusta attenzione che merita”.

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    Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

    Giorgio La Pira