Ddl cittadinanza. Ok della Camera, ma testo va migliorato
La Camera ha approvato la riforma della legge sulla cittadinanza e il testo ora passerà al Senato. I promotori della Campagna "L’Italia sono anch’io", tra cui le Acli, considerano positivo il fatto che dopo più di venti anni si sia finalmente arrivati al voto dell’Aula su una materia così importante e, purtroppo, così poco adeguata alla mutata realtà sociale del Paese. Benché si tratti di un passo avanti, la normativa appena approvata non disegna la riforma che la campagna auspicava e per la quale, nel 2012, ha raccolto e depositato in Parlamento oltre 200 mila firme.
Persistono elementi di criticità che, per le Acli e gli altri promotori dell’iniziativa, dovrebbero essere corretti nel passaggio al Senato.
In particolare, due sono le questioni su cui si chiedono modifiche: la prima riguarda l’assenza di una norma che consenta la semplificazione delle procedure relative alla naturalizzazione degli adulti, con un trasferimento di competenze dal ministero dell’Interno ai sindaci e il superamento, attraverso norme certe di riferimento, della discrezionalità che oggi caratterizza le decisioni in materia.
L’altra questione riguarda la previsione di uno ius soli temperato che condiziona il futuro di bambine e bambini alla situazione economica della famiglia, introducendo, col requisito del permesso Ue per lungo soggiornanti di uno dei genitori, una discriminazione che viola l’articolo 3 della Costituzione.
Per questo le Acli, in sintonia con le istanze della Campagna si augurano che, in seconda lettura, siano introdotti dei miglioramenti al testo di legge affinché si arrivi ad una riforma della cittadinanza che sia più inclusiva possibile. L’appello di tutte le associazioni firmatarie della Campagna è rivolto dunque ai parlamentari affinché diano prova di autonomia e senso di responsabilità nel varare una legge che riguarda il futuro del Paese.
Fonte: www.acli.it