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Moldavi al voto anche nel seggio alle Acli di Treviso

    Moldavi al voto anche nel seggio alle Acli di Treviso

    Anche la comunità moldava in Italia è chiamata alle urne domenica 30 novembre. In molte città della nostra penisola sono stati aperti venticinque seggi per consentire il voto per il rinnovo del parlamento moldavo. Le Acli provinciali di Treviso hanno accolto un presidio allestito dal Consolato per permettere la partecipazione elettorale dei tantissimi migranti da quel paese europeo. PIU' DI UN MIGLIAIO LE PERSONE CHE HANNO VOTATO AL SEGGIO DI TREVISO.

    I commentatori sono stati concordi nel definire queste elezioni un referendum per l’Europa o per Mosca e, proprio per tale motivo, il voto dei moldavi all’estero è stato senza dubbio incisivo: su una popolazione di circa tre milioni di persone, il 20% è emigrato, in larga parte anche in Italia.

    “E' stato un onore – dice Andrea Citron, presidente provinciale Acli - ricevere i diplomatici della Moldavia in Italia e accogliere la richiesta di mettere a disposizione la nostra struttura in quanto riteniamo che i cittadini moldavi presenti a Treviso, ed anche nelle province limitrofe, soprattutto per motivi di lavoro, debbano partecipare alla vita politica e democratica della loro nazione. Ed essa passa, evidentemente, anche per la possibilità di esprimere la propria preferenza elettorale".

    “Da alcuni anni ormai il nostro Patronato ha attivi prima dei contatti, ora dei veri progetti e servizi con Chisinau sui temi del lavoro e della sicurezza sociale – spiega Laura Vacilotto, presidente Patronato Acli Treviso -. Non si tratta solo di collaborare con la Repubblica di Moldova per la tutela dei diritti dei lavoratori, ma anche di costruire qui percorsi, iniziative, azioni concrete di supporto alle tante persone arrivate in Italia in cerca di lavoro e che ora vivono qui. Ne sono esempi concreti l’ospitalità presso la nostra sede del Consolato itinerante, la presenza e l’attività delle Acli Colf, il servizio stranieri del Patronato”.

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    Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

    Giorgio La Pira