Previdenza complementare sempre più importante
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Era nell’aria la possibilità che venissero introdotte novità legislative in materia di previdenza complementare. Con la finanziaria 2025 è stata data nuova luce al secondo pilastro del sistema previdenziale del nostro Paese, complice anche le difficoltà in cui sta annaspando il primo (ovvero l’Inps).
Per questo motivo si sta spingendo da anni in questa direzione: incentivare l’adesione dei cittadini alla previdenza complementare per sopperire alle lacune della previdenza pubblica. I vantaggi ci sono già, sia perché si tratta di una forma di investimento (del nostro TFR e non solo), sia dal punto di vista fiscale, per i numerosi benefici economici immediati. Con l’ultima Legge di bilancio è stato dato un ulteriore stimolo in questo senso poiché l’importo versato in questi fondi diventa rilevante anche per l’accesso alla pensione Inps. Per i soggetti rientranti nel sistema contributivo infatti (cioè coloro i quali hanno il primo accredito contributivo successivo al primo gennaio 1996), la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata contributiva sono possibili solo se l’assegno di pensione calcolato supera un certo ammontare; per la pensione di vecchiaia l’importo minimo richiesto è pari all’ammontare dell’assegno sociale Inps; per la pensione anticipata contributiva il minimo è di 3 volte la misura dell’assegno sociale Inps. Nel caso in cui non si raggiunga questa cifra minima non è possibile l’accesso a pensione. Per questo motivo assume notevole importanza quanto introdotto dalla L.207/2024: ora, per il raggiungimento di tale importo minimo, può essere computato anche il valore di una o più prestazioni di rendita di forme pensionistiche di previdenza complementare. Si può utilizzare quindi ciò che si ha versato nei fondi di previdenza complementare per andare in pensione con l’Inps. La piena operatività di questa misura richiederà un decreto del Ministro del Lavoro, di concerto con il Ministro dell’Economia, che definirà i criteri di calcolo e le modalità di richiesta e certificazione della rendita, ma già da ora è evidente il valore di quanto espresso dalla nuova finanziaria.
In conclusione, la novità più rilevante nel 2025 per quanto riguarda le pensioni interessa proprio gli aderenti alla previdenza complementare, a ulteriore conferma del ruolo sempre più rilevante del secondo pilastro del sistema previdenziale del nostro Paese.
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