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Anche le Acli di Treviso e Venezia insieme alla Marcia per la pace

    Anche le Acli di Treviso e Venezia insieme alla Marcia per la pace

    In marcia sotto i colori della pace. Per ribadire, una volta di più, il ripudio della guerra. Per testimoniare l’impegno quotidiano per costruire la fraternità. Per affermare a gran voce, insieme a Papa Francesco, “Fermatevi! La guerra è una follia”.

    Per tutti questi motivi anche le Acli di Treviso aderiscono all’edizione straordinaria della Perugia-Assisi, la marcia della pace e della fraternità, in programma domenica 24 aprile.

    Ci appoggiamo alle Acli Veneziane che stanno organizzando un autobus per permettere a tutti coloro che lo vorranno di partecipare alla manifestazione.

    In base al numero di iscritti prevediamo un punto di partenza in sede Acli a Treviso in prima mattinata e rientro a sera. La quota di partecipazione è di 35 euro, per iscrizioni contattare entro il 20 aprile la segreteria provinciale (tel 0422 56340 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

    Ricordiamo che il percorso complessivo, fino alla Basilica di San Francesco, è di circa 22 chilometri. Per chi lo desidera sarà comunque possibile organizzarsi per percorrere distanze minori (18 o 7 chilometri). Il pranzo sarà al sacco a carico dei partecipanti. 

    “Dal 24 febbraio – sottolinea l’appello della PerugiAssisi (qui il testo completo) – la guerra in Ucraina avanza facendo strage di vite innocenti, riducendo le città in cimiteri, minacciando la guerra mondiale e la catastrofe atomica. Per questo diciamo che va fermata.

    Fermare la guerra vuol dire negoziare subito, con determinazione, su tutto: il cessate il fuoco, i corridoi umanitari, la fine della guerra, la sicurezza per tutti, il disarmo, il rispetto dei diritti umani di tutti, comprese le minoranze. Tutte le strade vanno percorse. Bisogna dialogare con tutti.

    È urgente l’apertura di un negoziato multilaterale serio, strutturato, concreto, onesto e coraggioso, sotto l’autorità delle Nazioni Unite. Il Segretario Generale dell’Onu, i responsabili dell’Unione Europea e della politica internazionale lo devono fare ora! Guardando al presente ma anche al futuro. Per salvare la povera gente che è rimasta sotto le bombe. Per scongiurare la catastrofe atomica. Per impedire l’esplosione di una nuova devastante crisi sociale e ambientale. Non c’è obiettivo più importante! Nessuno si rassegni alla guerra e alla corsa al riarmo. Nessuno si pieghi alle leggi della violenza. Nessuno ceda alla logica amico-nemico. Risolviamo i problemi che non abbiamo ancora voluto affrontare nel rispetto del diritto internazionale. Basta con la propaganda di guerra. Fermiamo la circolazione dell’odio e dell’inimicizia. Facciamo pace. Prendiamoci cura delle vite degli altri, sempre, comunque e dovunque senza distinzioni di alcun genere”.

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    Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

    Giorgio La Pira