Una corsa contro il tempo, quella per arginare i cambiamenti climatici e discutere di cosa si può fare è il primo passo.
Le Acli del Veneto lo hanno fatto organizzando un convegno a Padova dove sono state presentate diverse esperienze virtuose e alcune riflessioni post Glasgow.
"Le politiche di contrasto al cambiamento climatico e a favore dell’ambiente non possono prescindere da un cambio di mentalità che deve accomunare tutti, dalle istituzioni ai cittadini - ha detto Mario Conte, intervenendo in qualità di presidente di Anci Veneto -. Chi amministra (a tutti i livelli) deve mettere a disposizione della popolazione gli strumenti, i modelli, le strutture e gli incentivi per attuare e praticare la sostenibilità. Ma tutti noi, dall’impresa all’associazionismo, dalla scuola alla famiglia, possiamo compiere piccoli gesti utili a velocizzare e rendere veramente incisiva la transizione ecologica. Lo dobbiamo alla nostra Terra, al nostro Pianeta".
"Il tema è urgente, il racconto ci spaventa - ha rincarato Chiara Gallani, assessore all'ambiente del Comune di Padova -. Abbiamo solo 10 anni per salvarci, per salvare il mondo cos' come lo conosciamo. Va fatto un lavoro politico e vanno cambiati i comportamenti di ciascuno di noi, dobbiamo andare nella stessa direzione a prescindere dal colore politico".
«Rispetto alle Cop precedenti c’è stato un salto di qualità delle attese e quindi delle pressioni internazionali e della partecipazione emotiva all’evento – ha commentato Andrea Citron, presidente regionale Acli -. Queste attese si sono scontrate in maniera strutturale con le posizioni dei singoli Paesi. Tutti però hanno capito che non si sta scherzando, c’è un cataclisma climatico in corso e i costi saranno elevatissimi, molto più dei finanziamenti pubblici e privati che verranno investiti per contrastarlo. Ci si è resi conto che è ora di fare sul serio”.
“Anche il nostro Veneto – ha proseguito Citron - ha bisogno come l’aria di una politica per la transizione energetica. I venti a duecento all’ora della tempesta Vaia o l’acqua “granda” di Venezia non si erano mai visti nel nostro territorio. E la crisi climatica che sta tropicalizzando il clima del Mediterraneo rischia di rendere strutturali le inondazioni, se non facciamo qualcosa”.
Dunque, sostenibilità, transizione, cambiamenti, educazione. L'ambiente è la nostra sfida, il bene che abbiamo tra le mani, l'impegno di oggi per noi e per chi verrà dopo.
'Domande di fondo che partono dal piccolo e arrivano alle decisioni globali - ha ricordato Emiliano Manfredonia, presidente nazionale Acli a conclusione del convegno -. Il tema fondamentale resta la cura, del nostro mondo, a tutti i livelli, e della formazione. La transizione ambientale non può essere fattore ulteriore di scarto e il PNRR può giocare un ruolo fondamentale. Il modello economico fino ad oggi va rimodulato, insieme a tutti. E che sia per la bellezza, come si legge nella Laudato Si, che ci renda più contemplativo e meno consumatori'.
Alla tavola rotonda del convegno hanno partecipato: Andrea Ferrazzi, vicepresidente della Commissione Ecomafie, Pierluigi Stefanini, presidente e portavoceAsvis, Mariagrazia Midulla, responsabile per il clima e l'energia del WWF Italia e Cecilia Dall'Oglio, direttrice dei programmi europei per il Movimento Laudato Si.