ANNO ZERO – Dalla crisi del Covid i germogli di fraternità, cittadinanza e socialità, in vista del bene comune
AUDITORIUM SAN PIO X
IN DIRETTA su YOUTUBE e su www.lavitadelpopolo.it
PROMOTORI: Azione Cattolica, La vita del popolo, Ufficio diocesano Pastorale sociale e lavoro, Meic, in collaborazione con: Partecipare il Presente, Settimana Laudato Si’
LUNEDI 28 SETTEMBRE – Il contesto di fondo con il quale siamo chiamati a “ripartire”: i punti problematici e i “germogli”
Intervento introduttivo di mons. Michele Tomasi, vescovo di Treviso
Mauro Magatti, sociologo, Università Cattolica del Sacro Cuore
MARTEDI 29 SETTEMBRE
Fraternità e bene comune – Chiamati alla fraternità
Relatore: Andrea Grillo, teologo
Solidarietà, sussidiarietà, partecipazione: fondamento del bene comune
Relatore: Davide Girardi, sociologo
LUNEDI 5 OTTOBRE (nel tempio di San FRANCESCO)
Dialoghi sull’ecologia integrale
Carlo Petrini, co-fondatore delle Comunità Laudato Si’
In collaborazione con la Settimana Laudato Si’
MARTEDI 6 OTTOBRE (o un’altra sera nella settimana)
Educare al bene comune e ai “beni comuni”: i “cantieri” del post Covid
Relatore in via di definizione
In collaborazione con “Partecipare il presente”
L’emergenza Covid-19, oltre ad aver portato tra noi tanta sofferenza, con la morte di numerosi nostri fratelli, soprattutto tra i malati e gli anziani, ha messo a nudo alcuni limiti “strutturali” della nostra società. Possiamo citare, per esempio, la mancanza di un assetto istituzionale frutto di riforme organiche, una politica che fatica a pensare “al futuro”, lo squilibrio demografico, lo storico debito pubblico, la mancanza di politiche familiari, lo stesso modello del sistema sanitario, la scuola, l’attenzione all’ambiente… ecc. D’altro canto, è possibile intravedere quelli che il nostro Vescovo, all’omelia in occasione della Pentecoste, ha definito “le dimensioni nuove della vita personale, comunitaria, economica, ecologica, sociale” che stanno germogliando, sotto l’azione dello Spirito.
Una ripartenza, però, non può prescindere da una vera e propria rinascita del tessuto sociale, da una nuova stagione di partecipazione e solidarietà.
In questo contesto faticoso, è parso non solo opportuno, ma addirittura urgente, ai promotori della Settimana Sociale dei cattolici trevigiani, assicurare anche quest’anno il consueto appuntamento di riflessione, formazione e dibattito che viene proposto alla nostra Chiesa e alla nostra comunità civile. E’ stato detto e ripetuto fino alla noia che “niente sarà più come prima”. In realtà, le vicende di questi mesi ci hanno fatto comprendere che ancora una volta che nulla è scontato e che la nascita di queste “dimensioni nuove” dipende anche dall’impegno di tutti noi, dalla nostra “conversione” personale e comunitaria, dalla capacità di dare vita in modo creativo a nuove forme di fraternità e convivenza. La Settimana Sociale può essere un’occasione per avviare alcuni di questi processi.
Ma, se quello che stiamo vivendo è un “nuovo inizio”, una sorta di “anno zero”, questo vale anche per le nostre imperfette iniziative. Pertanto, anche la nostra Settimana è chiamata, in questa situazione, a rigenerarsi. La Settimana sociale, che già si è aperta a promettenti collaborazioni (in particolare con “Partecipare il Presente”), è chiamata probabilmente a pensare a qualcosa di nuovo, magari più dilatato nel tempo, andando oltre alla sua formula consolidata. In questo senso, l’Anno Zero, scelto come titolo, è valido sia per la situazione che viviamo, sia per i contenuti, ma anche per la formula stessa.
A partire da queste serate, siamo chiamati assieme alle nostre realtà, associazioni e comunità a far partire, dal basso, un vero e proprio “laboratorio collettivo”, collaborando più intensamente con le altre realtà con le quali abbiamo iniziato da tempo a camminare insieme (la scuola sociopolitica di Partecipare il Presente, la Settimana Laudato Si’ e altre), ma anche invitando ulteriori soggetti ecclesiali e della società civile a partecipare a questo “laboratorio”, per far nascere e crescere i nuovi germogli di vita buona, fraterna e comunitaria. Purtroppo la presenza “fisica”, in sala, sarà limitata. Per questo, oltre a garantire la possibilità di partecipare in webinar o di assistere alla diretta, verranno allestiti anche dei “punti”, nel territorio diocesano, dove sarà possibile partecipare a distanza alle serate, ma anche suscitare dibattito. La speranza è che nel territorio, nei prossimi mesi, nascano ulteriori occasioni di dibattito, idee e proposte, da portare in un’ulteriore serata nella prossima primavera.
In preparazione alla Settimana Sociale può essere utile leggere:
– Dossier della rivista Dialoghi/1 di Pina De Simone. Cosa ci fa comunità?
https://rivistadialoghi.it/dossier/cosa-ci-fa-comunit%C3%A0