A scuola di geopolitica
Riflessioni a margine del corso organizzato dalle Acli e Ipsia Milano con il portale geopolitica.info
Da sempre mi chiedo quale possa essere il miglior atteggiamento da assumere nei confronti delle cosiddette “questioni internazionali”: guerre, traffico di esseri umani, commercio di armi, terrorismo. Per grazia ricevuta, non sono problemi con i quali mi misuro tutti i giorni e questo potrebbe suggerire la più comoda delle strategie: l’ignavia. Ci provo, ma dura poco. Non fa per me.
“Omertà non è più soltanto tacere. Ormai è chiaro che omertà è soprattutto non voler sapere. Non sapere, non conoscere, non capire, non prendere posizione, non prendere parte.”
Lo ha scritto Roberto Saviano e riconosco in queste sue parole il riflesso della verità. Devo fare altro: leggo, parlo, ascolto, m’incontro e mi scontro con le idee e le opinioni degli altri. Molte volte mi è capitato di vestire i panni dell’avvocato del diavolo: moderato con gli estremisti ed estremista con i moderati. Ma io cosa sono? Mi piacerebbe dirmi pacifista, vestirmi di un pacifismo che studia, sa, poi agisce. Riflettendo nel quotidiano un pensiero globale ma credibile, vero, possibile.
Grazie al generoso contributo di Ipsia Treviso e alla spinta di Davide, amico dalla mente luminosa e dal cuore grande, ho deciso di seguire il corso di Geopolitica promosso dalle Acli milanesi e Ipsia Milano in collaborazione con il portale Geopolitica.info.
In un percorso lungo dieci incontri ho ascoltato diplomatici, docenti universitari, giornalisti, ricercatori ai quali riconosco il merito di avermi fornito molteplici chiavi di lettura per interpretare con meno ingenuità il mondo. Non sapevo, ad esempio, che il sistema GPS, lo stesso che usiamo per orientarci lungo strade nuove, è il più grande sistema d’arma planetario, destinato solo in minima parte ad usi civili; così come non sapevo che nel 2007 la Cina ha mostrato i muscoli al mondo lanciando un missile contro uno dei suoi satelliti in orbita. Altri test anti-satellite sono stati registrati nel maggio del 2013. Altro che fantascienza.
Questa esperienza formativa mi ha insegnato che non bisogna mai accontentarsi di quello che ci viene raccontato dato che la verità il più delle volte è molto diversa dalla “versione ufficiale” e che la legge del più forte non è affatto passata di moda. Purtroppo.
Giorgio Castriota, volontario "adottato" da Ipsia Treviso