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Relazionarsi con il diverso 2019: incontro finale il 4 giugno

    Relazionarsi con il diverso 2019: incontro finale il 4 giugno

    Oltre 400 studenti dell'istituto Einaudi Scarpa e del Primo Levi, 25 centri diurni o residenziali che accolgono persone con disabilità, 54 ore d'aula, 8 giornate di uscite sul territorio. Sono i numeri del progetto "Relazionarsi con il diverso" che da tanti anni ormai viene realizzato nelle due scuole montebellunesi, gli ultimi dei quali con il coordinamento delle Acli provinciali di Treviso.

    Il percorso che mette a tema la conoscenza con il mondo della disabilità psicofisica, è diviso in tre fasi: formazione in classe per rimuovere alcuni stereotipi e permettere ai ragazzi di confrontarsi; giornata ai centri diurni riabilitativi, occupazionali o di lavoro guidato; incontro finale di verifica in aula per raccogliere riflessioni e riscontri. 

    Per tirare le fila dell'esperienza e rilanciare l'iniziativa, le Acli in collaborazione con la scuola organizzano per martedì 4 giugno al mattino un incontro finale tra tutti gli studenti coinvolti, i referenti dei centri, gli insegnanti, all'istituto Einaudi Scarpa: verranno presentati dei video che raccolgono le impressioni dei ragazzi, interverranno gli operatori delle strutture che li hanno accolti e alcune persone disabili, i docenti coinvolti spiegheranno il significato per la scuola di un progetto consolidato negli anni.

    "Stavolta, oltre a riflettere sui nostri pregiudizi, sul valore dell'incontro e della relazione tra persone diverse perché uniche, abbiamo anche ragionato sul lavoro come strumento di protagonismo, percorso verso l'autonomia possibile, impegno sociale", raccontano i responsabili Acli del progetto. "La ricchezza degli incontri, dei 'canali di comunicazione' aperti, delle relazioni avviate, oltre a confermarci rispetto al valore della proposta, rinvigoriscono il nostro impegno contro ogni forma di pregiudizio".

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    Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

    Giorgio La Pira