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Focus dimissioni: al Patronato Acli il servizio di assistenza e consulenza

    Focus dimissioni: al Patronato Acli il servizio di assistenza e consulenza

    Nata con l’obiettivo di impedire le "dimissioni in bianco", la normativa prevede come unica modalità l’invio telematico su www.cliclavoro.it. Un servizio di consulenza ed assistenza è attivo al Patronato Acli di Treviso. Tra i motivi più frequenti di chi si licenzia - rivolgendosi al nostro ufficio per essere accompagnato nel percorso - è un nuovo contratto di lavoro presso altra realtà.

    DIMISSIONI TELEMATICHE

    È noto ormai che dal 12 marzo 2016, con l’introduzione della norma che attua quanto previsto dall’articolo 26, comma 3, del decreto legislativo n. 151/2015 (c.d. decreto semplificazioni), è cambiata la modalità di presentazione delle dimissioni o della risoluzione consensuale del rapporto di lavoro. Il lavoratore cioè non può più presentare le proprie dimissioni su un foglio di carta al proprio datore di lavoro, pena l’inefficacia delle stesse, bensì è necessaria una procedura telematica univoca che il lavoratore non può derogare e sulla quale il datore di lavoro non può intervenire: l’invio avviene tramite il portale ministeriale nazionale Cliclavoro.

    Questa procedura è stata introdotta al fine di impedire al datore di lavoro di utilizzare le cosiddette "dimissioni in bianco" che gli permetterebbero di avere maggior potere sul lavoratore, specie su alcune categorie “deboli” di dipendenti, per esempio le neomamme.

    In seguito all'introduzione della nuova procedura, è sorto presso il nostro Patronato Acli un servizio di consulenza e assistenza per l’invio telematico delle dimissioni, cui si rivolgono utenti appartenenti alle più svariate categorie di lavoratori e non da ultimi anche quelli inquadrati ai livelli più alti.

    DIVERSI APPROCCI

    “In questo contesto si incontrano persone che portano con sé esperienze molto diverse tra loro, professionali e di vita e che giungono alla scelta delle dimissioni volontarie per percorsi differenti – spiegano gli operatori -. Molti, specie tra coloro che hanno età comprese tra o 40 e i 50 anni, hanno trovato nuova occupazione, perciò la ragione più frequente di dimissioni è il cambio di lavoro”. Differente è l’approccio dei più giovani, gli under 25: “Sono più indifferenti forse anche perché ancora non ricadono su di loro responsabilità familiari o abitative… Nelle conversazioni a sportello appare evidente la scarsa consapevolezza sul proprio percorso professionale, sulle proprie potenzialità e sui modi per portarle a risultato”. Ecco perché sarebbe utile proporre ai ragazzi che da poco si sono avvicinati al mondo del lavoro un percorso di orientamento.

    “In molti casi – proseguono gli operatori -, il sentimento di un giovane lavoratore che si dimettenon è di difficoltà o disagio, ancora meno di preoccupazione, bensì di spensieratezza e di fiducia in quelle che potrebbero essere le future possibilità. Qualcuno riprende un percorso di studi, altri cercano di meglio”. In pochi sono arrivati al servizio del patronato perché insoddisfatti, per motivi di retribuzione o condizioni di lavoro. “Preferiscono dimettersi volontariamente piuttosto che per giusta causa, perché quest’ultima modalità prevede in molti casi l’attivazione di una procedura legale che di solito le persone scelgono di evitare”.

    “Capita – concludono - di incontrare chi esprime il timore che le dimissioni non vengano accettate e dunque teme una qualche forma di rivalsa”. Premesso che il datore di lavoro deve accogliere le dimissioni del lavoratore, va verificato su quali istituti può far leva per cercare di trattenere il dipendente in forza. Oppure, visto dal lato più positivo, quali sono gli eventuali margini di contrattazione tra le parti, magari a vantaggio del lavoratore, sapendo che poi quest’ultimo ha sette giorni di tempo per revocare le proprie dimissioni una volta inviate.

    SPAZIO PER CAPIRE

    Il momento dell’invio telematico delle dimissioni, insomma, diventa anche il pretesto per un approfondimento sui temi di diritto del lavoro, per capire come comportarsi durante il preavviso di licenziamento per esempio, per verificare lo stesso preavviso, o per conoscere le modalità della liquidazione del Tfr e calcolarne l’ammontare. 

    UFFICIO LAVORO

    Si riceve su appuntamento telefonando al numero del Patronato Acli di Treviso 0422 543640 o al numero unico 0422 1836144. Oppure scrivendo alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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    Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

    Giorgio La Pira