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Primo maggio: festa del lavoro e dei lavoratori

    Primo maggio: festa del lavoro e dei lavoratori

    Niente passi indietro, anzi. Niente retorica stavolta, per favore. Niente ripresa di temi triti e ritriti. Per il primo maggio quest’anno torniamo a riflettere sulle strategie di conciliazione tra vita familiare/relazionale e lavoro ma lo facciamo cercando di inserire alcuni elementi nuovi e di dare fiato e gambe a delle buone idee, delle buone prassi.

    Innanzitutto non siamo solo noi, ci sono i due Vescovi che guidano le diocesi di Treviso e Vittorio Veneto e che celebreranno la santa messa in parrocchie con una radicata presenza Acli; ci sono i due Uffici di pastorale sociale e del lavoro con cui stiamo condividendo non solo l’organizzazione operativa di questa giornata ma anche la riflessione sui temi che vogliamo presidiare, sui percorsi che intendiamo realizzare; siamo in collaborazione con le Acli di Venezia per tutta questa partita, e poi con le parrocchie, l’associazione Famiglie 2000.

    Abbiamo ragionato a lungo sul fatto che questo tema, conciliare la vita familiare e il lavoro, tornasse urgente oggi. E siamo convinti che si, è proprio così. Perché l’inverno demografico si mitiga anche con serie politiche aziendali, alleanze tra imprese e lavoratori, autentiche scelte di buon vivere che creano inevitabilmente valore aggiunto ed aumentano la produttività. Il documento che stiamo realizzando e che firmeremo, Acli, Pastorale Sociale e Pastorale Famigliare, vuole proprio dimostrare questo: più le aziende sono family friendly, più ci guadagnano in fatturato. La pandemia ha sdoganato lo smart working cui bisogna dare concretezza, modulazione operativa sostenibile. Se non ora, quando?

    “Il lavoro – ha scritto Papa Francesco nel messaggio del primo maggio 2022 - è la base su cui costruire la giustizia e la solidarietà in ogni comunità. Per questo, «non si deve cercare di sostituire sempre più il lavoro umano con il progresso tecnologico: così facendo l’umanità danneggerebbe sé stessa. Il lavoro è una necessità, è parte del senso della vita su questa terra, via di maturazione, di sviluppo umano e di realizzazione personale».  Dobbiamo unire le idee e gli sforzi per creare le condizioni e inventare soluzioni, affinché ogni essere umano in età lavorativa abbia la possibilità, con il proprio lavoro, di contribuire alla vita della famiglia e della società”.

    Alessandro Pierobon
    Presidente provinciale Acli


    GLI APPUNTAMENTI DEL PRIMO MAGGIO A TREVISO

    CORNUDA E SUSEGANA: tradizionale appuntamento al mattino per la santa messa e successiva festa in piazza con benedizione degli automezzi e delle persone. Momento conviviale a Cornuda e a Susegana con i due Circoli Acli.

    A MARTELLAGOsi riuniscono invece le Acli di Treviso e Venezia insieme all’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Treviso. Alle ore 9,30 santa messa presieduta dal Vescovo di Treviso mons. Michele Tomasi. A seguire tavola rotonda: Lavoro e famiglia, alleanza possibile Si parla spesso di conciliazione famiglia lavoro. Ma il termine stesso di conciliazione, mutuando il significato processuale, ci rimanda alla composizione di una lite, a un iniziale conflitto. E’ necessario invece pensare ad un’alleanza tra famiglia e lavoro, un patto di unione per raggiungere uno scopo comune, quello di riempire di significato il percorso di vita. Urge un cambio di paradigma, superare lo storico dualismo famiglia e lavoro percepito da lavoratori, imprese, parti sociali, pubblica amministrazione. Lavoro e famiglia devono stare dalla stessa parte. Soprattutto ora che la pandemia ha sdoganato completamente il tema dello smart working e l’inverno demografico chiede con sollecitudine un preciso cambio di rotta.

    A SANT’ANDREA DI SERAVALLE (VITTORIO VENETO) ore 18,30 Santa messa animata dalle Acli di Trevis e presieduta dal vescovo mons. Corrado Pizziolo.

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    Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

    Giorgio La Pira